Come si testa un transistor?

Testare un transistor prevede diversi metodi per garantire il corretto funzionamento. Un metodo comune consiste nell’utilizzare un multimetro in modalità test diodi. Per testare un transistor a giunzione bipolare (BJT), posizionare le sonde del multimetro sui conduttori della base e del collettore e osservare la caduta di tensione. Quindi, inverti le sonde e controlla l’altra giunzione (base-emettitore). Il corretto funzionamento mostra una caduta di tensione compresa tra 0,6 V e 0,7 V per i BJT al silicio in una direzione e un’elevata resistenza o un circuito aperto nella direzione opposta. Per i transistor ad effetto di campo (FET), si misura la resistenza tra i terminali di gate e source/drain per verificare i percorsi di conduzione corretti.

Determinare se un transistor è difettoso coinvolge alcuni indicatori. Utilizzando un multimetro in modalità test diodi, è possibile controllare ciascuna giunzione (base-emettitore, base-collettore per BJT; gate-source, gate-drain per FET) per cortocircuiti o circuiti aperti. Un transistor è probabilmente difettoso se entrambe le direzioni mostrano bassa resistenza o continuità, indicando un cortocircuito. Inoltre, l’utilizzo di un tester per transistor può fornire letture più dettagliate di guadagno e dispersione, aiutando a identificare i transistor difettosi che mostrano letture inaspettate o nessuna risposta durante il test.

Esistono due metodi principali per testare i transistor: test statici e dinamici. I test statici prevedono l’utilizzo di un multimetro o di un tester per transistor per misurare i parametri CC del transistor, come cadute di tensione diretta e valori di resistenza tra i terminali. I test dinamici prevedono l’applicazione di segnali variabili ai terminali del transistor per osservarne la risposta, valutando parametri come guadagno, risposta in frequenza e caratteristiche di commutazione. Entrambi i metodi sono essenziali per test completi per garantire il corretto funzionamento e diagnosticare accuratamente i guasti.

Testare un transistor in cortocircuito richiede un’attenta osservazione e strumenti diagnostici. Con un multimetro in modalità test diodi, controllare ciascuna giunzione (base-emettitore, base-collettore per BJT; gate-source, gate-drain per FET) per una bassa resistenza o continuità inaspettata in entrambe le direzioni. Un transistor in cortocircuito mostrerà tipicamente una resistenza bassa o una lettura prossima allo zero in entrambe le direzioni attraverso le giunzioni interessate. Inoltre, l’utilizzo di un tester per transistor o di un oscilloscopio può aiutare a confermare un comportamento anomalo o la mancanza di risposta prevista durante il test dinamico, indicando un cortocircuito o un guasto interno all’interno del transistor.