Cos’è un induttore puro?

Un induttore puro, in termini teorici, è un componente elettrico idealizzato costituito solo da induttanza senza alcuna resistenza o capacità. È caratterizzato dalla sua capacità di immagazzinare energia in un campo magnetico quando la corrente lo attraversa e di opporsi ai cambiamenti di corrente grazie alla sua reattanza induttiva.

“Puramente induttivo” si riferisce a un circuito o componente che mostra un comportamento dominato dall’induttanza, con un’influenza minima da parte della resistenza o della capacità. In tali circuiti, l’angolo di fase tra corrente e tensione è vicino a 90 gradi, indicando una risposta puramente reattiva.

La differenza principale tra un induttore puro e un induttore reale risiede nelle loro caratteristiche pratiche. Un vero induttore, pur mostrando ancora principalmente un comportamento induttivo, include anche elementi resistivi e talvolta capacitivi a causa delle proprietà fisiche dei suoi materiali da costruzione. Questi elementi aggiuntivi possono influenzarne le prestazioni, soprattutto alle alte frequenze.

L’induttanza pura può essere trovata misurando la reattanza induttiva del componente a una determinata frequenza utilizzando un metodo di prova appropriato, come un misuratore LCR o calcolandola utilizzando la formula X_L = 2πfL, dove X_L è la reattanza induttiva, f è la frequenza e L è l’induttanza.

L’unità di induttanza pura è l’henry (H), dal nome di Joseph Henry, che è definito come la quantità di induttanza quando una forza elettromotrice di un volt viene indotta da una corrente che cambia alla velocità di un ampere al secondo. Rappresenta l’unità fondamentale dell’induttanza nelle applicazioni teoriche e pratiche dell’ingegneria elettrica.