I diodi sono componenti elettronici che consentono alla corrente di fluire solo in una direzione. Sono costituiti da un materiale semiconduttore con due terminali: un anodo (positivo) e un catodo (negativo). I diodi vengono utilizzati in varie applicazioni come la rettifica (conversione da CA a CC), la modulazione del segnale e la regolazione della tensione. Sono elementi costitutivi fondamentali nei circuiti elettronici, garantendo il corretto flusso di corrente e la protezione contro l’inversione di polarità.
I raddrizzatori a diodi si riferiscono specificamente ai diodi utilizzati per scopi di rettifica, convertendo la corrente alternata (CA) in corrente continua (CC). I diodi raddrizzatori sono progettati per gestire correnti e tensioni più elevate tipiche delle applicazioni di alimentazione. Consentono alla corrente di passare in una sola direzione, convertendo efficacemente i semicicli negativi della CA in un’uscita CC positiva.
I raddrizzatori a controllo di fase, d’altro canto, sono un tipo di circuito raddrizzatore che utilizza dispositivi a semiconduttore come tiristori (SCR) per controllare la temporizzazione e l’angolo di fase del processo di rettifica. A differenza dei semplici raddrizzatori a diodi, i raddrizzatori a controllo di fase possono regolare la tensione di uscita e fornire un’uscita CC variabile controllando l’angolo di accensione dei tiristori.
Un fotodiodo differisce da un diodo raddrizzatore principalmente nella sua funzione e costruzione. Un fotodiodo è progettato per generare una corrente quando esposto alla luce (fotoni), convertendo l’energia luminosa in corrente elettrica. Funziona in modalità di polarizzazione inversa per ottenere questo effetto fotoelettrico, in cui i fotoni incidenti generano coppie elettrone-lacuna che producono un flusso di corrente proporzionale all’intensità della luce incidente. Al contrario, un diodo raddrizzatore è ottimizzato per convertire CA in CC consentendo il flusso di corrente solo in una direzione e in genere funziona in modalità di polarizzazione diretta.
Il termine “semiconduttore” si riferisce in generale a materiali che hanno conduttività elettrica tra conduttori (metalli) e isolanti (non conduttori). I semiconduttori sono ampiamente utilizzati nei dispositivi elettronici grazie alla loro capacità di controllare e manipolare i segnali elettrici. Un raddrizzatore, in particolare un diodo raddrizzatore, è un dispositivo a semiconduttore che consente il flusso di corrente solo in una direzione, facilitando la conversione da CA a CC. Pertanto, sebbene tutti i raddrizzatori siano semiconduttori, non tutti i semiconduttori funzionano come raddrizzatori.
I diodi di segnale e i diodi raddrizzatori hanno scopi diversi nell’elettronica. Un diodo di segnale è progettato per applicazioni a bassa corrente in cui è necessario un controllo preciso della modulazione del segnale o del raddrizzamento della tensione. È ottimizzato per bassi livelli di segnale e velocità di commutazione elevate, rendendolo adatto per applicazioni come ritaglio del segnale, demodulazione e circuiti di protezione. Al contrario, un diodo raddrizzatore è progettato per gestire correnti e tensioni più elevate associate alle attività di rettifica dell’alimentatore. È ottimizzato per l’efficienza nella conversione da CA a CC, in genere con cadute di tensione diretta più elevate ma in grado di gestire una maggiore dissipazione di potenza rispetto ai diodi di segnale.